lunedì 14 novembre 2011

LE CLUB NOIR - Le club noir




Il pop genuino ed italianissimo che esce dalle cuffie ascoltando il primo album dei “Le Club Noir”, mi sorprende. Tanto da controllare di aver aperto la cartella corretta.
Oltretutto, è difficile anche trovare parole adatte per descriverlo. Non serve scavare tra  terminologie post rock, shoegaze o assurde varianti metal. Sembra di accendere una banalissima MTV o una radio nazionale.
Ma partiamo dall'inizio. “Le club noir” vedono la luce nel 2007 per mano di Gianluca Veronal e Joe La Iena. Nel corso degli anni modellano la formazione, fino a trovare con Federico Toma e Lord Byron quella ideale. Nel 2010 entrano in studio per dare vita alla loro prima fatica, che regolarmente arriva. L'autobiografico titolo riprende una storia anch'essa tutta italiana.
Le Club Noir colgono per filo e per segno quello che sono gli insegnamenti dei grandi gruppi light-rock di casa nostra; penso ai Negrita o ai Velvet, i quali incollano testi di sicuro interesse nazionale a sound modaioli d'oltremanica.
Entrando nello specifico, “Le club noir” non può non piacere. perché trasmette le note classiche della musica leggera italiana. Sta esattamente tra Sanremo e TRL; quella fascia di pubblico che raccoglie dalla ragazzina delle superiori alla signora delle pulizie.
I testi arrancano tra l'amore, le tematiche adolescenziali e le frasi da Smemoranda (“perché quello che desideriamo lo vogliamo fin quando diventa nostro, poi ce ne dimentichiamo troppo spesso” da Non so far di meglio). Forse in un momento storico come questo lo si può vedere come un antidoto alla depressione, ma significherebbe avere una mente commerciale smisurata.
Gli arrangiamenti rimangono il pezzo forte dell'album. Assolutamente perfetti e degni di un album da hitlist. Per quanto riguarda il sound, trattengo delle riserve fino all'ascolto live, ma per il momento è una buona base pop/indie, non troppo rock e non troppo elettronica.


Le Club Noir

Gianluca Veronal                      voce e chitarra
Joe La Iena                             basso e cori
Lord Byron                             piano-tastiere + cori
Federico Toma                        batteria e cori

Le Club Noir
            1 – La croce nera
            2 – Stai con me stanotte
            3 – Storia d'amore
            4 – Quelli come noi
            5 – Chiudo gli occhi
            6 – Follia
            7 – Sulle mie labbra
            8 – Non so far di meglio
            9 – Il bel paese

ALBUM CONSIGLIATO :                SI
Pro:                                                     italici
Contro:                                               troppo spudoratamente commerciali. Potrebbero gareggiare                                                            con i Modà

LINK
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PER CHI DARA’ UN OCCHIO AL LORO SITO:  Il Suprematismo è una corrente pittorica e di pensiero che fonde l'arte con la religione. L'opera diventa religione e l'artista, a sua volta, dio. Questo lavoro, con il suprematismo, non ha molto a che vedere.

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