mercoledì 23 febbraio 2011

Tricarico - L'imbarazzo


Francesco Tricarico è maturato molto da quando nel 2000 se la prendeva con la maestra e nel 2011 affina le sue sonorità mantenendo dei testi poco impegnati, apparentemente frivoli e leggeri ma legandoli con un timbro vocale assolutamente particolare.
In questo album si risentono De Gregori e Battiato, mixati e gestiti splendidamente.
Chiaramente, per chi non conosce il genere o il personaggio, è un acquisto che rischia di essere ascoltato una volta e poi dimenticato. E’ un album (e un autore) che necessitano di ascolto e pazienza, critica ma anche leggerezza.
“Una selva oscura” ed “ E’ difficile” sono dei bei pezzi, posti  non a caso ad inizio disco. Il sanremese “Tre colori” è un grande pezzo (che già ho elogiato in occasione del Festival), purtroppo incompreso a livello radiofonico e televisivo. La traccia ha musicalità infantili ma con un testo profondo (era scritto infatti per lo Zecchino d’Oro).
Scivolano quindi le canzoni, sussurrate da Tricarico, il quale difficilmente alza il tono della voce (e per questo rischia di stufare, ma questo è il suo bello).

Album consigliato, solamente a chi non si stufa ad ascoltare musica e parole attentamente.
VOTO  6+

martedì 22 febbraio 2011

Sergio Caputo - Un sabato italiano (1983)

Sergio Caputo non è un incompreso, ma un sottovalutato. Preso sotto gamba da tutta una generazione che lo considera simbolo della canzonetta italiana è in realtà un fine ed acuto pittore musicale. I testi non sono mai semplici od ovvi e le musiche si articolano tra il jazz, lo swing e il fine pop italiano.
Un Sabato Italiano si presenta già dalla copertina come un album del quale non se ne può fare a meno (i non amanti del genere, possono concentrarsi sul retro dell’album!) e descrive già la provenienza culturale e le esperienze raccontate dal cantautore. Il front ferma l’immagine su una Roma urbana e notturna, fatta di night, espedienti e alcolici; alcolici ( e non) che si ripetono nel retro del disco, creando un trait d’union tra le immagini, i suoni ed i racconti.

L’album Un sabato Italiano (1983) comincia con una grande canzone che è “Bimba se sapessi”, che veramente fa dimenticare che questo è l’album d’esordio di Caputo:
“Respirazione artificiale
Per resuscitare il vecchio buon umore
Fai il favore non criticarmi perché
E’ sempre più difficile tirare avanti questo show “

“Io e Rino” rimane un pezzo musicale fondamentale della musica italiana, a mio parere. Un disegno fantastico dell’assurdo. Cavalca in italiano le storielle blues, ambientate però nel clima vuoto, quello degli anni ’80.

Il disco prosegue con “Mettimi giù”, un “quadro della situazione” fenomenale, con un mood irresistibile di folk & blues.
Punto di svolta rimane “Un sabato italiano”, pezzo stuprato dal mainstream in molte (troppe) occasioni. Non si limita ad essere la canzonetta leggera da fischiettare camminando e il testo non si deve fermare al facile ritornello. Il pezzo è un cammeo letterario dell’Italia popolare, allo stesso modo de “L’Italiano” di Toto Cutugno, ma con una poesia che rende ogni parola un’immagine nitida.

“Mercy Bocù” è una canzone che vale la pena ascoltare almeno 4 volte di seguito. Non la si capisce facilmente ma ne s’intuisce la grandezza del testo in poco tempo. Ogni parola fa scattare l’immaginario dell’ascoltatore, fino a convenire con l’autore che è meglio “alzare i tacchi, via di qui”.

Il disco piano piano cala d’intensità, dando la sferzata definitiva con “Spicchio di luna”. Un altro pezzo fantastico del repertorio caputiano.

  1. Bimba se sapessi
  2. Io e Rino
  3. Mettimi giù
  4. E le bionde sono tinte
  5. Cimici e bromuro
  6. Un sabato italiano
  7. Mercy bocù
  8. Week end
  9. Night
  10. Spicchio di luna
  11.  

lunedì 21 febbraio 2011

SANREMO 2011

Calato il sipario sulla 61a edizione del Festival della Canzone Italiana. La musica per fortuna è stata padrona, seguita dalla satira e infine dalla conduzione. I voti mi sono sempre piaciuti (darli...!) e quindi voglio anch'io dire la mia:
GIANNI MORANDI  4, una prova imbarazzante in tutto e per tutto. Condurre è cosa da lasciar fare ad altri. Forse anche Enrico Papi avrebbe fatto meglio. Si salva con i duetti canori, ma se le interviste le avessero fatte Luca e Paolo ci avremmo guadagnato tutti!
ELISABETTA CANALIS  4 a proposito di interviste! Certo l'inglese non è il suo forte, ma che dire è il peggiore dei suoi mali. Evanescente, ferma, statica. Praticamente INADATTA.
BELEN RODRIGUEZ  6 lei si è all'altezza, ma forse va meglio in un palco più soft. Ballerina, cantante, presenza senza dubbio ottima; un bel mix di qualità.
LUCA & PAOLO  8 ho sentito dire che hanno esagerato con la satira. Secondo me è una grande stronzata! Hanno modificato 2 canzoni rendendole stupendamente spassose! PROMOSSI SPOSI !

e i cantanti??
ROBERTO VECCHIONI  8 non poteva non vincere. La musica d'autore finalmente si prende una giusta rivincita sulla canzonetta. In un momento mediatico al limite del disgusto, il Professore piazza una canzone di protesta ma con la sua solita dolcezza e riservatezza. ASSOLUTO
MODA' con EMMA MARRONE  6.5 non che la canzone non sia bella, ma dai Modà mi aspettavo qualcosa di più ricercato. Emma è una grande promessa che si è imposta bene. Personalmente non gradisco le accoppiate che nascono e muoiono nel giro di poche serate, ma tant'è! RADIOFONICA
ALBANO  5  rimane solo la voce, l'età ed il televoto al leone di Puglia. La canzone è brutta, un testo messo giu in malomodo, che mira a dire molto ma che poi finisce per non dire nulla. TELESALVATO
DAVIDE VAN DE SFROOS  7.5 fa zittire le polemiche politiche, quelle che non salgono mai alle cronache quando si parla di D'Alessio o Gigi Finizio. La canzone è in classico stile Van De e a Sanremo non stona, anzi gli da una grande sterzata di allegria. A TESTA ALTA
LUCA MADONIA e FRANCO BATTIATO  6.5 la canzone sà più di Battiato che di Denovo, ma le sonorità del maestro siciliano non si possono mai criticare. Ne rimane un pezzo carino ma non troppo incisivo.
ALLA PROSSIMA.
LA CRUS  7 cambio di rotta per il gruppo milanese, che riesce a sfornare un pezzo in stile bella Sanremo. Ricorda le sonorità degli anni 60/70, senza risultare la solita minestra riscaldata. CORAGGIOSI.
NATHALIE  5.5 la canzone non rimarrà negli annali e lei è ancora troppo acerba. Forse dovrebbe fare ancora un'anno in serie B per formarsi e lottare per la promozione. Da menzionare il duetto con L'Aura, che fa fare un bel balzo al pezzo. RIMANDATA.
LUCA BARBAROSSA e RAQUEL DEL ROSARIO  4 non capisco come ancora certe canzoni, testi e musiche, possano fare breccia sulla gente. Una canzone ripetitiva, impalpabile, sentita e risentita in tutti i Sanremo. OVVI.
ANNA TATANGELO  6 la canzone è bella, le musiche sono ben dirette, il testo lascia come sempre a desiderare ( Tatangelo/D'Alessio style). ALLA PROSSIMA.
GIUSY FERRERI  5.5 lei non mi è piaciuta, la canzone si. La particolarità del suo timbro dovrebbe essere valorizzata diversamente ( Amy ne è un esempio) e rimango convinto che la sua canzone cantata da Ligabue sarebbe un successo. VOLONTEROSA
MAX PEZZALI  6.5 il voto è un po di parte, ma un Max Pezzali, simbolo di una generazione ormai grande, che si ripresenta a Sanremo con una canzone in pieno stile 883 è di un coraggio da ammirare. E lo sketch con Lillo & Greg è forse stato il migliore della serata. LEGGE DEL GOL.
TRICARICO  6.5 affronta un tema dove cadere è un attimo, ma lo fa con la sua leggerezza e quel modo che ti fa pensare se ci è o ci fa. A mio parere una gran bella canzone. DA CAPIRE.
PATTY PRAVO  4.5 rimane la stessa Patty Pravo, e non vuole cambiare. Aver evitato la serata dei duetti è stato un bene, rischiava la messa dei rinnegati. BANCO FRIGO.
ANNA OXA  n.c.  onestamente ho sentito talmente poco la canzone da non poter dare un giudizio sensato.

ASPETTANDO IL PROSSIMO SANREMO....speriamo non con Morandi ( ma nemmeno con Papi!!)

BENVENUTI IN ESPRESSIONI DI SETTEMBRE

la musica è un mondo talmente grande dove l'opinione ha la stessa consistenza di una goccia in un oceano. Se poi l'opinione viene da amatori sconosciuti potrebbe essere una goccia spiaggiata. Ma questo non significa che non bisogna provarci. Benvenuti in Espressioni di Settembre