Ascoltando i Chamberlain
la prima volta, ti ritrovi un mondo musicale già sentito. Sembra di essere
catapultati nella Seattle degli inizi ’90 o chiusi nella propria stanza con le
cuffie, la musica alta, ondeggiando la testa guardando in basso.
Pearl Jam e Nirvana, Soundgarden e Audioslave si alternano in questo breve EP dove sono contenute solamente 3 tracce. Tracce che trasudano di Grunge.
Pearl Jam e Nirvana, Soundgarden e Audioslave si alternano in questo breve EP dove sono contenute solamente 3 tracce. Tracce che trasudano di Grunge.
Il gruppo catanese riesce, grazie ad una maniacale pulizia
dei suoni, a raggiungere vette molto alte di melodia, sfiorando quasi il lato
pop della categoria.
Moon in June
risulta essere perciò un buon start up per i Chamberlain. Se riusciranno nei prossimi EP/album a staccarsi un
po’ da queste sonorità già ascoltate, potranno farsi notare nel panorama
musicale. Ad oggi, solamente i nostalgici di Kurt Cobain ed Eddie Vedder rimarrebbero
appagati in pieno.
CHAMBERLAIN
Voce Sergio Manfredi
Batteria Marco
Barbera
Chitarra Sergio La Fata
Chitarra Francesco Venti
Basso Sebastiano
Pisasale
Moon in June (Lophopora Williams)
1.Moon In
June
2.Superstition
3.The Good Old Days
4. Moon In June (Alt. Version)
2.Superstition
3.The Good Old Days
4. Moon In June (Alt. Version)
Album consigliato: SI
Pro: il
livello musicale espresso dai Chamberlain
Le
sonorità grunge (che “per fortuna” non muoiono mai)
Contro: Le
sonorità grunge (che “purtroppo” non muoiono mai)
Nessun commento:
Posta un commento