domenica 5 giugno 2011

IRENE FORNACIARI - Vintage Baby + Live @ Vallese di Oppeano

IRENE FORNACIARI

Forse è il cognome a farla da padrone prima di ascoltare Irene Fornaciari la prima volta. Dire che con un cognome del genere le porte della musica sono spalancate, è normalissimo.
Ma questo pregiudizio si cancella ( o quasi, ma questo il tempo lo dirà) dopo aver ascoltato qualche brano suo.

L'album che ho preso in questione è "VINTAGE BABY", album del 2009, trainato dal pezzo sanremese "Spiove il sole" . Pezzo che al Festival, e soprattutto dopo, non ha riscosso un grande successo, nonostante una grande interpretazione nella serata duetti dove Irene si presentò con il padre, Zucchero, nella veste di Adelmo e I suoi Sorapis. Fu un'edizione del Festival, quella 2009, di grandissimi interpreti tra i giovani: Arisa, Malika Ayane, Simona Molinari, Karima...che forse hanno compromesso Irene, vista anche come "la figlia di.." privilegiata.
Ma torniamo all'album. "Vintage baby" ha sonorità che mischiano il blues ed il southern rock, generi dove Irene Fornaciari è cresciuta e può benissimo affrontare grazie a doti canore elevate. La sua voce è un gancio trainante per tutto l'album. La musica, suonata molto bene, rimane sempre in silenzio davanti agli acuti di Irene.
Pezzi come "Il Diavolo Illuso" e "La tiritera della sera" sono canzoni molto belle, suonate e cantate splendidamente."Sorelle d'Italia" non è un gran pezzo, sembra una richiesta commerciale più che una canzone sentita dall'artista.

Va assolutamente menzionata invece la track iniziale "Con la primavera nelle mani"; un pezzo d'amore, ma cantato in maniera raffinata e suonata con la leggerezza dei pezzi cantautorali anni 70.
Per tutto l'album comunque si sente quell'influenza di sound sanremese "vintage" che molto probabilmente da origine al titolo.
Un album da scoprire e non da sottovalutare.
VOTO ALBUM:   6.5



Visto che qualche giorno fa Irene Fornaciari era in concerto, e per lo più gratuito, a Vallese di Oppeano, ho deciso di andarla a vedere e capire se dal vivo poteva dare e rendere come in album. La sua voce mi incuriosiva da ascoltare.
Ebbene, non sono rimasto deluso. Anzi.
Parto parlando del gruppo. Una band ( la Her Band) molto ben affiata, a tratti troppo rock per il luogo e l'artista regina, ma che ben si districava tra pezzi hardrock e unplugged con chitarra classica.
Irene Fornaciari ha, nonostante l'inesperienza personale, un'ottima presenza scenica. Sa dialogare con il pubblico, nonostante fosse un pubblico da sagra paesana seduto, e spiega ogni canzone. Il suo significato personale. Cosa non facile da fare, nemmeno di fronte al più disinteressato degli spettatori.

Irene Fornaciari ha una potenza canora non indifferente. Ha affrontato pezzi propri e cover importanti, come Zucchero, Caterina Caselli, Creedence Clearwater Revival e per finire "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco. Tutti quanti con il suo originale timbro e riaddate e rimodernate dal lei e dalla band.

Vale assolutamente la pena, almeno una volta, di andarla a sentire dal vivo.
http://www.irenefornaciari.it/


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