PLANET BRAIN - FORECASTS EP
Ascoltare della buona musica italiana non è cosi difficile
come si pensa. E poi, poco importa se l’artista o gli artisti come in questo
caso, usano la lingua inglese. Certo, riuscire a dare forma a nuove sonorità
uscendo dallo stampo britannico, ormai a mio avviso obsoleto, è un valore
aggiunto che non tutti hanno.
Si rischia cosi, come nel caso dei Planet Brain, di
risultare poco incisivi e troppo “nel mazzo”, nonostante delle qualità musicali
non indifferenti. Anzi, se i tre componenti dei Planet Brain invece di nascere
in Cadore fossero nati nel Somerset, saremo davanti ad uno dei tanti gruppi
osannati nei festival live in giro per l’Europa.
Purtroppo il passaporto ci condiziona ancora.
Resta comunque un lavoro svolto ottimamente che rivede in
chiave “indie” (parola che non mi piace ma che purtroppo definisce un fenomeno)
le sonorità brit-pop degli anni 90.
Nel loro nuovo EP “Forecasts” (Function Record) si ritrovano
accenni di Clash, Cocteau Twins, Oasis (i primi album) e, cosa personalissima,
perché non l’ho riscontrata in nessun parere in Internet, Planet Funk.
Di tutto il gruppo “indie” riportano l’approccio allo
strumento e nulla più; molto aggressivo e dolce allo stesso momento, sfogo e
rabbia condite dal miele d’amore.
Con questo album i Planet Brain, guidati da Marcello Batelli
(da qualche mese anche chitarra dei Non
voglio che Clara ) chitarra, voce e testi, si avvalgono di collaborazioni
importanti: Fabio De Min, dei Non voglio
che Clara, e Giulio Ragno Bavero, Il
teatro degli Orrori, One Dimensional
Man, a riprova che la musica italiana non ha finito di pulsare e la
collaborazione tra le band (invece che le battaglie tra le band) frutta molto e
fa crescere tutti.
Assolutamente da far notare il grandissimo lavoro degli
altri componenti dei Planet Brain, Nicola Zangrando al basso e Claudio Larese
Casanova alla batteria.
Planet Brain “Forecasts EP”
1 At least since Monday
2 yesteryear
3 believe november slowly
4 Forecast 1 Why bother
5 Forecast 2 Send me a
souvenir
6 There might be sharks
Album
consigliato: SI
Pro: l’albionica
italianità
La
sostanza musicale
Contro: si
confondono nel panorama “indie” europeo (manca un ulteriore salto)
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