mercoledì 15 giugno 2011

Anadarko EP


Gli ANADARKO nascono nel 2007 nei dintorni di Trieste. Dopo vari live e cambi di formazione, il trio attuale si definisce nel 2010. 
 
L’idea parte da un progetto strumentale per poi sfociare, nel loro EP con titolo omonimo, in un post rock sperimentale.
Più che i Fugazi, a farla da padrone nelle influenze che attraversano l’ascolto sono Mogwai e Dirty Three, fino a raggiungere il glitch nel pezzo strumentale “Apeldorn” (extra traccia dell’EP)

L’ascolto di “Anadarko” non risulta però fluido. Molti pezzi sono ripetitivi e blandi, risultando monotoni e piatti.
Il genere già non aiuta a mantenere alta l’attenzione, sappiamo bene che sono stili questi dove è il live l’ascolto migliore; ma il gruppo non riesce a dare quella scossa necessaria per rendere piacevole l’ascolto.
Pezzi come “Sunday” o “Ice” sembrano più che un post rock sperimentale, un melting pot di idee attaccate ad un semplicissimo foglio A4 Fabriano. Un collage disordinato di riff incollati un po là e un po qua, cercando di variare la base ritmica.

Manca quell’appeal che hanno avuto i Tortoise, ad esempio, o i CSI a fine anni 90, per guardare qui da noi. Insomma il post-rock, la new wave, ecc.. sono generi che solamente se incontrano i gusti della gente possono uscire dalla nicchia, basta guardare la programmazione dell’Italia Wave Love Festival di quest’anno.

ANADARKO
Batteria/Percussioni Gabriele Piazza
Chitarra/Synth/Percussioni/Urla Michele Bisceglie
Basso/Voce Stefano Vascon

ANADARKO EP
1 Sunday
2 Ice
3 Bud Spencer
4 Pop 1281
5 qb
Apeldorn

Album Consigliato: NO

Pro: interessanti gli accenni allo sperimentale/glitch
Contro: piattezza delle tracce

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